Proteste energiche sono emerse dalla squadra dell’Inter riguardo al rigore concesso al Napoli al 29′ dall’arbitro Mariani, dopo la caduta del capitano del Napoli, Di Lorenzo, in seguito a un contatto con Mkhitaryan. Quest’ultimo, a causa dell’infortunio subito in quel momento, è stato costretto a uscire, lasciando spazio a Zielinski. Inizialmente, Mariani aveva permesso il prosieguo dell’azione, ma ha poi assegnato il penalty alla squadra di Conte, una decisione che è stata confermata dal VAR.
Graziano Cesari, ex arbitro, ha commentato l’episodio durante un intervento su Spormediaset, sottolineando come “il rigore in differita” rappresenti una novità significativa nelle prime otto giornate di campionato. Ha descritto come “anomalie” e “insolito” il fischio di rigore arrivato dopo appena cinque secondi in una partita di tale importanza, anticipando che questo potrebbe scatenare accese polemiche. Cesari ha chiosato sul fatto che Mariani, probabilmente su suggerimento dell’assistente Bindoni, abbia punito il contatto tra il ginocchio di Mkhitaryan e la coscia di Di Lorenzo, interrogandosi sul motivo per cui l’arbitro, ben posizionato, non abbia preso una decisione immediata.
Il match ha continuato con il 56′ in cui Mariani è stato richiamato dal VAR per un fallo di mano di Buongiorno in un contrasto aereo con Lautaro Martinez, un episodio che non era stato percepito in diretta. Questa volta, Mariani ha concesso il rigore, trasformato senza esitazioni da Calhanoglu. Tali eventi evidenziano la crescente influenza del VAR nel calcio e il potenziali contesti controversi che sorgono attorno ad esso.
